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INSTALLAZIONI
In questa sessione puoi vedere alcune delle installazioni artistiche. Sono tutte inserite in un contesto progettuale e la maggior parte le ho realizzate con la collaborazione di altri artisti o con la partecipazione del pubblico.

Love Boat e il Chakra del Cuore (La Barca del Cuore)
Installazione partecipativa, 2,50 m x 2,10 m, 2022 / 2024
La Barca del Cuore è una scultura condivisa che fa parte del progetto Love-Boat e, consiste in un installazione formata da un numero variabile di opere.
In questa edizione le sculture sono dedicate al centro energetico del cuore, il quarto chakra.
I chakra influiscono sulle nostre percezioni, sui nostri sentimenti, sulle nostre scelte e anche sui nostri pensieri, e come ormai quasi tutti sappiamo, sono i pensieri a creare il mondo in cui viviamo, ed è per questo che oggi è molto importante incrementare un certo tipo di energia.
Il cuore esprime amore e compassione e ci permette di trasformare la nostra esperienza di vita... la nostra... visione di quest'esperienza dal dal piccolo "io" al grande "io"
Attraverso l'energia silenziosa del cuore sviluppiamo compassione, gentilezza, perdono, dedizione, e impariamo a riconoscere queste qualità anche negli altri.
Adesso abbiamo un opportunità per intraprendere la strada del risveglio verso una nuova consapevolezza spirituale, possiamo progredire come specie e diventare UMANI.
Mostra d'arte collettiva, Riflessi dell'anima, Palazzo degli Alessandri, Viterbo, Italia.
La Barca del Cuore è una scultura condivisa che fa parte del progetto Love-Boat e, consiste in un installazione formata da un numero variabile di opere.
In questa edizione le sculture sono dedicate al centro energetico del cuore, il quarto chakra.
I chakra influiscono sulle nostre percezioni, sui nostri sentimenti, sulle nostre scelte e anche sui nostri pensieri, e come ormai quasi tutti sappiamo, sono i pensieri a creare il mondo in cui viviamo, ed è per questo che oggi è molto importante incrementare un certo tipo di energia.
Il cuore esprime amore e compassione e ci permette di trasformare la nostra esperienza di vita... la nostra... visione di quest'esperienza dal dal piccolo "io" al grande "io"
Attraverso l'energia silenziosa del cuore sviluppiamo compassione, gentilezza, perdono, dedizione, e impariamo a riconoscere queste qualità anche negli altri.
Adesso abbiamo un opportunità per intraprendere la strada del risveglio verso una nuova consapevolezza spirituale, possiamo progredire come specie e diventare UMANI.
Mostra d'arte collettiva, Riflessi dell'anima, Palazzo degli Alessandri, Viterbo, Italia.

Love-Boat per Terzo Paradiso
Installazione, barche in fil di ferro e carta incollata, misure complessive 3 m x 6,50 m, 2019.
L’installazione concepita come un lavoro in continua evoluzione, rappresenta un viaggio immaginario dove le imbarcazioni intese come tramite e contenitore, trasportano e comunicano un messaggio ispirante, un'emozione, con l’intento di riunire le diversità ma soprattutto le affinità di cui le varie comunità spesso non sono consapevoli. Riconoscendo un senso unico e armonico verso un nuovo rinascimento umanistico, dove la bellezza è nel ritrovare il giusto equilibrio dei valori umani che servono per vivere la nostra società.
Festambiente, festival di ecologia e solidarietà.
L’installazione concepita come un lavoro in continua evoluzione, rappresenta un viaggio immaginario dove le imbarcazioni intese come tramite e contenitore, trasportano e comunicano un messaggio ispirante, un'emozione, con l’intento di riunire le diversità ma soprattutto le affinità di cui le varie comunità spesso non sono consapevoli. Riconoscendo un senso unico e armonico verso un nuovo rinascimento umanistico, dove la bellezza è nel ritrovare il giusto equilibrio dei valori umani che servono per vivere la nostra società.
Festambiente, festival di ecologia e solidarietà.

Love Boat per Ek Ong Kar 2018 (particolare)
LOVE-BOAT è un’installazione, formata da un insieme di barche realizzate a mano con fil di ferro e carta dipinta, concepita come un lavoro in continua evoluzione. Le imbarcazioni intese come tramite e contenitore, trasportano e comunicano un messaggio ispirante, con l’intento di riunire le diversità ma soprattutto le uguaglianze di cui le varie comunità spesso non sono consapevoli.
In questo primo evento la mostra stessa diventa un laboratorio e i visitatori sono stati invitati a partecipare alla realizzazione delle barche. L’installazione fatta di barche e isole è dedicata all'ideogramma EK ONG KAR che indica l'unità tra la creazione e l'individuo. L'idea per la mostra è di creare un percorso attraverso le diverse discipline, arte, artigianato e yoga con l'intento di unificare il tutto.
Sala Mostre di Castiglione della Pescaia, Grosseto, Italia.
In questo primo evento la mostra stessa diventa un laboratorio e i visitatori sono stati invitati a partecipare alla realizzazione delle barche. L’installazione fatta di barche e isole è dedicata all'ideogramma EK ONG KAR che indica l'unità tra la creazione e l'individuo. L'idea per la mostra è di creare un percorso attraverso le diverse discipline, arte, artigianato e yoga con l'intento di unificare il tutto.
Sala Mostre di Castiglione della Pescaia, Grosseto, Italia.

Spiga d'Oro
Preparazione dell'installazione, 2,10m x 3,30m, 2019
La Spiga d’Oro si ispira ad una frase del brano Magic Shop di Franco Battiato ed è stata creata nel 2019 in occasione dell'evento Inside Battiato.
E' un lavoro che ho realizzato per esprimere il valore. Valore in termini di convenzioni economiche ma ancora meglio come energia vitale.
Mostra collettiva ARTECONTEMPORANEA, Studio d'arte SDM, Viterbo
La Spiga d’Oro si ispira ad una frase del brano Magic Shop di Franco Battiato ed è stata creata nel 2019 in occasione dell'evento Inside Battiato.
E' un lavoro che ho realizzato per esprimere il valore. Valore in termini di convenzioni economiche ma ancora meglio come energia vitale.
Mostra collettiva ARTECONTEMPORANEA, Studio d'arte SDM, Viterbo

Il Castello dell'Estasi
Cartone dipinto e carta, 100 x 35 x 140 cm, Angelo Rossi, 2019.
L'opera riproduce un castello di carte ingrandito ed è costituito da tre piani dedicati ai tre diversi tipi di estasi classificati secondo la teoria buddista alla quale mi sono ispirato.
Sul dorso di ogni carta ho dipinto un cielo come se fosse il riflesso visibile nelle finestre specchianti di un moderno grattacielo. Le faccie interne invece sono ottenute con l’intervento degli stessi fruitori ai quali nel periodo precedente la mostra ho chiesto di esprimere un pensiero o una propria esperienza sull'estasi.
L’opera pensata come una scultura “viva” vuole esprimere la fragilità di questa condizione vitale per cui è piuttosto instabile e potrebbe cadere da un momento all’altro.
Cosmonauta, Viterbo, Italia
L'opera riproduce un castello di carte ingrandito ed è costituito da tre piani dedicati ai tre diversi tipi di estasi classificati secondo la teoria buddista alla quale mi sono ispirato.
Sul dorso di ogni carta ho dipinto un cielo come se fosse il riflesso visibile nelle finestre specchianti di un moderno grattacielo. Le faccie interne invece sono ottenute con l’intervento degli stessi fruitori ai quali nel periodo precedente la mostra ho chiesto di esprimere un pensiero o una propria esperienza sull'estasi.
L’opera pensata come una scultura “viva” vuole esprimere la fragilità di questa condizione vitale per cui è piuttosto instabile e potrebbe cadere da un momento all’altro.
Cosmonauta, Viterbo, Italia

I 100 Mondi
Particolare dell'installazione composta da 100 dipinti su carta 18 x 24 cm ognuno. 2003 / 2014
La condizione vitale in cui ci troviamo determina il modo in cui vediamo e viviamo il mondo, ma le condizioni vitali umane sono tutte lì, presenti nello stesso momento, sta a noi scegliere quella giusta, sta a noi decidere in che mondo vogliamo vivere. Quando siamo coscienti della realtà dei fenomeni possiamo aprire un varco fuori dal nostro spazio-tempo, ammirare tutte le parti di noi e scegliere quella che vogliamo manifestare. Possiamo fondere il nostro corpo malato con quello sano di un altro mondo e far emergere un uomo nuovo, rinvigorito, pronto ad affrontare con grinta ogni cosa.
Con I Cento Mondi in Arte ho voluto creare una mappa visiva che consente di capire dove ti trovi in quel momento rispetto alla svariata gamma di emozioni che caratterizzano la vita umana.
La condizione vitale in cui ci troviamo determina il modo in cui vediamo e viviamo il mondo, ma le condizioni vitali umane sono tutte lì, presenti nello stesso momento, sta a noi scegliere quella giusta, sta a noi decidere in che mondo vogliamo vivere. Quando siamo coscienti della realtà dei fenomeni possiamo aprire un varco fuori dal nostro spazio-tempo, ammirare tutte le parti di noi e scegliere quella che vogliamo manifestare. Possiamo fondere il nostro corpo malato con quello sano di un altro mondo e far emergere un uomo nuovo, rinvigorito, pronto ad affrontare con grinta ogni cosa.
Con I Cento Mondi in Arte ho voluto creare una mappa visiva che consente di capire dove ti trovi in quel momento rispetto alla svariata gamma di emozioni che caratterizzano la vita umana.

Machines
Particolare dell'installazione, fil di ferro e carta dipinta, dimensioni determinate dall'ambiente, 2005-2006
La nostra è una società che abusa delle comodità offerte dal progresso e così facendo le trasforma in disagio. Il traffico è un evento quotidiano inevitabile ed è ancora vissuto con stress e nervosismo. L'automobile oggi fa parte della nostra vita forse più di noi stessi.
Ogni giorno milioni di persone si spostano da un punto all’altro di una città utilizzando un mezzo di locomozione. Sulle strade asfaltate, ogni giorno le vite di milioni di persone si intersecano, si incrociano, si sfiorano ma non s’incontrano mai.
Machines è un’installazione a parete realizzata in collaborazione con il gruppo OFF ART (Officina Delle Arti) di Viterbo.
con Manuela, Mostra collettiva, Sala degli Almadiani, con il patrocinio del Comune di Viterbo e Università della Tuscia. 2016
La nostra è una società che abusa delle comodità offerte dal progresso e così facendo le trasforma in disagio. Il traffico è un evento quotidiano inevitabile ed è ancora vissuto con stress e nervosismo. L'automobile oggi fa parte della nostra vita forse più di noi stessi.
Ogni giorno milioni di persone si spostano da un punto all’altro di una città utilizzando un mezzo di locomozione. Sulle strade asfaltate, ogni giorno le vite di milioni di persone si intersecano, si incrociano, si sfiorano ma non s’incontrano mai.
Machines è un’installazione a parete realizzata in collaborazione con il gruppo OFF ART (Officina Delle Arti) di Viterbo.
con Manuela, Mostra collettiva, Sala degli Almadiani, con il patrocinio del Comune di Viterbo e Università della Tuscia. 2016

La Nuova Era
Acrilico su legno sagomato, 4x2 metri, 2003
L'opera si ispira ad una vignetta del disegnatore Vauro e fa parte del progetto L'immaginario Altrui. E' stata realizzata in occasione della mostra d’arte contemporanea ARTISTI PER LA PACE, Macia per la Pace, Perugia-Assisi, a cura di Livia Compagnoni.
L'opera si ispira ad una vignetta del disegnatore Vauro e fa parte del progetto L'immaginario Altrui. E' stata realizzata in occasione della mostra d’arte contemporanea ARTISTI PER LA PACE, Macia per la Pace, Perugia-Assisi, a cura di Livia Compagnoni.

THINK 1 THING
Scultura, argilla e ferro, altezza 3,60 m, 2001
L’intento di Think 1 Thing è quello di trasformare lo spazio della galleria, da sempre considerato come una postazione persuasiva all’interno del circuito della conoscenza e della meditazione, in uno spazio in cui gli artisti insieme a studenti, astraendosi dalle loro individualità, tentano di dimenticare, riportando allo stesso tempo alla memoria gli apparati del pensare e del far vedere una cosa, consultando una tecnica con la tecnica. Questi in sintesi sono i presupporti del gruppo Esc e di Quartapittura.
L'opera è stata ideata e realizzata nella Galleria Lia Rumma a Napoli dagli artisti aderenti al gruppo Esc
Catalogo: Esc per quarta pittura. Edizioni MeltingPot
L’intento di Think 1 Thing è quello di trasformare lo spazio della galleria, da sempre considerato come una postazione persuasiva all’interno del circuito della conoscenza e della meditazione, in uno spazio in cui gli artisti insieme a studenti, astraendosi dalle loro individualità, tentano di dimenticare, riportando allo stesso tempo alla memoria gli apparati del pensare e del far vedere una cosa, consultando una tecnica con la tecnica. Questi in sintesi sono i presupporti del gruppo Esc e di Quartapittura.
L'opera è stata ideata e realizzata nella Galleria Lia Rumma a Napoli dagli artisti aderenti al gruppo Esc
Catalogo: Esc per quarta pittura. Edizioni MeltingPot

Flash Art 2000 2001
Scultura-rivista, dimensioni variabili, 2000
L’illusione crea la realtà. Con la scultura di carta “Flash Art” inizia la seconda parte della ricerca sulle possibilità dei mezzi tecnologici di creare illusione.
Flash Art è una scultura-rivista di carta stampata in quadricromia e cellophan, la tiratura è di 1200 pezzi sigillati. Per la sua realizzazione sono state coinvolte 45 persone tra critici d’arte, filosofi, associazioni, artisti, teorici, galleristi e curatori, che hanno fornito testi, notizie e immagini ricalcando le reali dinamiche che sono alla base della realizzazione di qualsiasi rivista. Il ruolo dei soggetti coinvolti è prevalentemente quello di recensore, hanno contribuito:
Giuliana Videtta, Adachiara Zevi, Gianni Pozzi, Pier Luigi Tazzi, Riccardo Tabarrani, Simona Barucco, Mario Franco, Giancarlo Mazzaro, Francesco Manzi, Cesare Pietroiusti, Pino Modica, Daniele Bacci, Andrea Cerini, Renè Bassani, Antonio De Luca, Eugenio Giliberti, Genny Capitelli, Stefano Bosco, Federico Belluonini, Angelo Sebastio, Gianluca Cupisti, Enrico Nardi, Donata Carlucci, Angelo Usai, Vanna Russo, Lido Marchetti, Bruno Pollacci, Monica Lugas, Roberto Cerbai, Manfred Linke. Le gallerie che hanno aderito sono: Zonca e Zonca (MI), Vismara Arte (MI), Officina (LU), La Nuova Pesa (Roma), Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea (Rep. Di S. Marino), Vera Vita Gioia (NA), Galleria Continua (SI), Galleria Base (FI). Un ringraziamento speciale ad Erika Nardi e Peppe Irace.
(l’opera creata da Angelo Rossi è firmata Zak Manzi)
Il PROGETTO FLASH ART, è stato presentato nel 2000 a Palomarte svoltasi a Valenza (AL) la mostra è stata organizzata dal Centro Comunale di Cultura e Radio Gold di Valenza.
Nel 2001 FLASH ART è stato messo in mostra nella galleria OFFICINA a Lucca, organizzazione Emy Petrini.
Nello stesso anno l’opera è stata esposta nella galleria T293 di Napoli. Alla mostra hanno partecipato con opere e performance alcuni degli artisti recensiti nel Flash art artistico.
Nel 2002 l’istallazione è stata esposta a BY-PASS, percorso alternativo, svolto nel caratteristico comune di Monteprandone (AP) a cura di Stefano Verri.
Nel 2004 l’istallazione completa di 1000 esemplari è stata esposta in occasione della mostra personale UN UOMO E’CIO’ CHE ATTRAE, presso la Galleria Arturarte, Settevene, Nepi (VT) a cura di Nori Zandomenego
Rassegna stampa: Exibart 2001, T293 testo di Ilaria Santucci.
Exibart 20 novembre 2001, Il non plagio di Zak Manzi testo di Genny Capitelli.
Exibart 2002. By-pass stefano Verri
CARTA cantieri sociali 2/8 maggio 2002.
Pubblicazioni: Impala l’arte, edizioni Intra Moenia di Pablo Echaurren
Catalogo: BY-PASS, percorso alternativo, a cura di Stefano Verri. 2002
Un uomo è ciò che attrae, Galleria Arturarte 2004
Ex Zak, a cura di Stefano Taccone, phoebusedizioni 2014
Pubblicazioni: COMPUTER GRAPHICS & PUBLISHING Marzo/Aprile 2003 - Anno VI - N° 2
L’illusione crea la realtà. Con la scultura di carta “Flash Art” inizia la seconda parte della ricerca sulle possibilità dei mezzi tecnologici di creare illusione.
Flash Art è una scultura-rivista di carta stampata in quadricromia e cellophan, la tiratura è di 1200 pezzi sigillati. Per la sua realizzazione sono state coinvolte 45 persone tra critici d’arte, filosofi, associazioni, artisti, teorici, galleristi e curatori, che hanno fornito testi, notizie e immagini ricalcando le reali dinamiche che sono alla base della realizzazione di qualsiasi rivista. Il ruolo dei soggetti coinvolti è prevalentemente quello di recensore, hanno contribuito:
Giuliana Videtta, Adachiara Zevi, Gianni Pozzi, Pier Luigi Tazzi, Riccardo Tabarrani, Simona Barucco, Mario Franco, Giancarlo Mazzaro, Francesco Manzi, Cesare Pietroiusti, Pino Modica, Daniele Bacci, Andrea Cerini, Renè Bassani, Antonio De Luca, Eugenio Giliberti, Genny Capitelli, Stefano Bosco, Federico Belluonini, Angelo Sebastio, Gianluca Cupisti, Enrico Nardi, Donata Carlucci, Angelo Usai, Vanna Russo, Lido Marchetti, Bruno Pollacci, Monica Lugas, Roberto Cerbai, Manfred Linke. Le gallerie che hanno aderito sono: Zonca e Zonca (MI), Vismara Arte (MI), Officina (LU), La Nuova Pesa (Roma), Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea (Rep. Di S. Marino), Vera Vita Gioia (NA), Galleria Continua (SI), Galleria Base (FI). Un ringraziamento speciale ad Erika Nardi e Peppe Irace.
(l’opera creata da Angelo Rossi è firmata Zak Manzi)
Il PROGETTO FLASH ART, è stato presentato nel 2000 a Palomarte svoltasi a Valenza (AL) la mostra è stata organizzata dal Centro Comunale di Cultura e Radio Gold di Valenza.
Nel 2001 FLASH ART è stato messo in mostra nella galleria OFFICINA a Lucca, organizzazione Emy Petrini.
Nello stesso anno l’opera è stata esposta nella galleria T293 di Napoli. Alla mostra hanno partecipato con opere e performance alcuni degli artisti recensiti nel Flash art artistico.
Nel 2002 l’istallazione è stata esposta a BY-PASS, percorso alternativo, svolto nel caratteristico comune di Monteprandone (AP) a cura di Stefano Verri.
Nel 2004 l’istallazione completa di 1000 esemplari è stata esposta in occasione della mostra personale UN UOMO E’CIO’ CHE ATTRAE, presso la Galleria Arturarte, Settevene, Nepi (VT) a cura di Nori Zandomenego
Rassegna stampa: Exibart 2001, T293 testo di Ilaria Santucci.
Exibart 20 novembre 2001, Il non plagio di Zak Manzi testo di Genny Capitelli.
Exibart 2002. By-pass stefano Verri
CARTA cantieri sociali 2/8 maggio 2002.
Pubblicazioni: Impala l’arte, edizioni Intra Moenia di Pablo Echaurren
Catalogo: BY-PASS, percorso alternativo, a cura di Stefano Verri. 2002
Un uomo è ciò che attrae, Galleria Arturarte 2004
Ex Zak, a cura di Stefano Taccone, phoebusedizioni 2014
Pubblicazioni: COMPUTER GRAPHICS & PUBLISHING Marzo/Aprile 2003 - Anno VI - N° 2

Spazio San Leucio
proiezione su schermo circolre, dimensioni determinate dall'ambiente, 1998
Le cellule del corpo nascono e muoiono continuamente formando un’esistenza più grande, la nostra. La nascita e la morte delle stelle che compongono le galassie formano una vita più grande, la vita dell’universo.
Un flusso continuo di nascite e morti crea una vita cosmica dove gli esseri viventi come le cose inanimate dipendono l’uno dall'altro.
Il corpo fluttua nell’assenza di suono, nella mancanza di colore e si disperde. La realtà si rivela, la luce intrinseca all’esistenza è condotta verso il buio inevitabile della vita formale, il mondo è una protesi per l’anima.
L’installazione è stata realizzata per la mostra d’arte LA MACCHINA DEI SOGNI al Belvedere di San Leucio (CE) promossa dall’associazione culturale Mediarte in collaborazione con il comune di Caserta, Proloco dì Caserta, a cura di Massimo Sgroi.
Rassegna stampa: IL MATTINO martedì 15 dicembre 1998
Corriere di Caserta martedì 15 dicembre 1998
IL MATTINO domenica 13 dicembre 1998
Catalogo: LA MACCHINA DEI SOGNI, Erregraph, 1998
Le cellule del corpo nascono e muoiono continuamente formando un’esistenza più grande, la nostra. La nascita e la morte delle stelle che compongono le galassie formano una vita più grande, la vita dell’universo.
Un flusso continuo di nascite e morti crea una vita cosmica dove gli esseri viventi come le cose inanimate dipendono l’uno dall'altro.
Il corpo fluttua nell’assenza di suono, nella mancanza di colore e si disperde. La realtà si rivela, la luce intrinseca all’esistenza è condotta verso il buio inevitabile della vita formale, il mondo è una protesi per l’anima.
L’installazione è stata realizzata per la mostra d’arte LA MACCHINA DEI SOGNI al Belvedere di San Leucio (CE) promossa dall’associazione culturale Mediarte in collaborazione con il comune di Caserta, Proloco dì Caserta, a cura di Massimo Sgroi.
Rassegna stampa: IL MATTINO martedì 15 dicembre 1998
Corriere di Caserta martedì 15 dicembre 1998
IL MATTINO domenica 13 dicembre 1998
Catalogo: LA MACCHINA DEI SOGNI, Erregraph, 1998

Avviso ai Naviganti, 1997
Installazione galleggiante (particolare).
Rebus, ferro e legno, dimensioni complessive 50 m. in lunghezza. 1997
Casina Vanvitelliana, lago Fusaro (NA) a cura di MeltingPot e ESC.
Le sculture galleggianti di grandi dimensioni, realizzate con legno e rete metallica dagli artisti del gruppo ESC, hanno formato un rebus sull'acqua, visibile dalla terrazza della Casina Vanvitelliana. Tante idee sono state vagliate, una è stata assunta e incorporata dai partecipanti che in collaborazione l’hanno attuata.
CORRIERE DEL MEZZOGIORNO Cultura e Spettacoli. Punta sull’arte la Casina del Fusaro
Catalogo: Melting pot a cura di Daniela Lancioni.
Rebus, ferro e legno, dimensioni complessive 50 m. in lunghezza. 1997
Casina Vanvitelliana, lago Fusaro (NA) a cura di MeltingPot e ESC.
Le sculture galleggianti di grandi dimensioni, realizzate con legno e rete metallica dagli artisti del gruppo ESC, hanno formato un rebus sull'acqua, visibile dalla terrazza della Casina Vanvitelliana. Tante idee sono state vagliate, una è stata assunta e incorporata dai partecipanti che in collaborazione l’hanno attuata.
CORRIERE DEL MEZZOGIORNO Cultura e Spettacoli. Punta sull’arte la Casina del Fusaro
Catalogo: Melting pot a cura di Daniela Lancioni.

Senza titolo (la stanza della Notte) 1996
Istallazione con proiezioni e lampadine, dimensioni variabili.
L’installazione “La stanza della notte” ottenuta con proiezioni di letti sul pavimento e un cielo stellato sul soffitto, fa parte di una serie di lavori sul tema dell'illisione-realtà.
La stanza buia é costellata di lampadine che creano un ambiente notturno da fiaba.
Un lavoro realizzato con Maria Pia Moccia nei laboratori di Quartapittura dell'accademia di Bele Arti di Napoli per la mostra sui consumi di massa Location, un “ipermercato fantastico” dove contano le interrelazioni più che le cose e, gli autori sono produttori di un arte collaborativa e collettiva.
Poi esposto alla mostra FUCRICENTRO, "contesti dì arte contemporanea" Expo Tor Bella Monaca, Roma, organizzazione. Beat 72.
Rassegna stampa: artel 16 dicembre 1996
Catalogo: Fuoricentro a cura di Daniela Lancioni. Testi di Franz Iandolo e Salvatore Manzi
L’installazione “La stanza della notte” ottenuta con proiezioni di letti sul pavimento e un cielo stellato sul soffitto, fa parte di una serie di lavori sul tema dell'illisione-realtà.
La stanza buia é costellata di lampadine che creano un ambiente notturno da fiaba.
Un lavoro realizzato con Maria Pia Moccia nei laboratori di Quartapittura dell'accademia di Bele Arti di Napoli per la mostra sui consumi di massa Location, un “ipermercato fantastico” dove contano le interrelazioni più che le cose e, gli autori sono produttori di un arte collaborativa e collettiva.
Poi esposto alla mostra FUCRICENTRO, "contesti dì arte contemporanea" Expo Tor Bella Monaca, Roma, organizzazione. Beat 72.
Rassegna stampa: artel 16 dicembre 1996
Catalogo: Fuoricentro a cura di Daniela Lancioni. Testi di Franz Iandolo e Salvatore Manzi

Impiccato
Video installazione, video e televisore con corda, 1995/96.
La presenza umana all'interno del monitor è avvertita attraverso un’immagine di morte.
L’intenzione con questo lavoro è di trasmigrare la vita in un’immagine.
L’impiccagione, chiaro simbolo di morte, contrastando con il senso dell’installazione che cerca di riprodurre la vita per un attimo genera vita.
Esposta nel 1998 alla BIENNALE DELL’ARTE "Immagini Giovani Progetto Open" Peraga di Vigonza presso Padova. Nel 2004 alla mostra di apertura della rassegna d’arte contemporanea PERCORSI a Viterbo a cura di Officina delle Arti.
Catalogo: Biennale dell’Arte di Padova a cura di Gigliola Bedin.
PERCORSI, rassegna d’arte contemporanea, Viterbo, Off Art.
La presenza umana all'interno del monitor è avvertita attraverso un’immagine di morte.
L’intenzione con questo lavoro è di trasmigrare la vita in un’immagine.
L’impiccagione, chiaro simbolo di morte, contrastando con il senso dell’installazione che cerca di riprodurre la vita per un attimo genera vita.
Esposta nel 1998 alla BIENNALE DELL’ARTE "Immagini Giovani Progetto Open" Peraga di Vigonza presso Padova. Nel 2004 alla mostra di apertura della rassegna d’arte contemporanea PERCORSI a Viterbo a cura di Officina delle Arti.
Catalogo: Biennale dell’Arte di Padova a cura di Gigliola Bedin.
PERCORSI, rassegna d’arte contemporanea, Viterbo, Off Art.

Guerriero, 1994
Istallazione, televisori accesi con suono disturbato, neon e valigia.
Lo studio, La ricerca del sapere, un articolo sul giornale, “45 morti tra i guerriglieri”. Un’immagine in bianco e nero, entità riscritta, un avvenimento intercettato e trasferito in frequenze televisive.
L’informazione trasferisce emozioni nello spazio tempo e crea multipli di se.
La conoscenza e la sua diffusione trasformano l’idea e l’intenzione di altri in realtà.
Realizzata per la mostra Meno Sei, Convitto Nazionale Giordano Bruno, Maddaloni (CE) a cura di Simona Barucco. 1994
Lo studio, La ricerca del sapere, un articolo sul giornale, “45 morti tra i guerriglieri”. Un’immagine in bianco e nero, entità riscritta, un avvenimento intercettato e trasferito in frequenze televisive.
L’informazione trasferisce emozioni nello spazio tempo e crea multipli di se.
La conoscenza e la sua diffusione trasformano l’idea e l’intenzione di altri in realtà.
Realizzata per la mostra Meno Sei, Convitto Nazionale Giordano Bruno, Maddaloni (CE) a cura di Simona Barucco. 1994
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