PAST EXHIBITIONS
INSAIDE BATTIATO, spettacolo - evento
โTeatro Civico 14, Caserta.
Gennaio 2020
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DUET, Azione di Angelo Rossi e Faber Torchio
โCasa del Quartiere, Grosseto.
Dicembre 2019
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BECOMING POP TODAY, mostra personale, Simultanea spazi d'arte, Firenze, a cura di D. Pronestì e R.Fiorini. Gennaio 2018
FUORIGIOCO, SP Sistema, Pomezia-Roma, a cura di Massimo Lupoli. 25 marzo 2006
REGIONEVOLMENTE,mostra d'arte,Centro Fieristico Tusciaexpo, Viterbo, a cura di Gianluca Marziani. 9 marzo 2005.
L’immaginario altrui
La nostra personalità è un insieme di tutto ciò che ci circonda. Tutto quello che abbiamo, proviene dal nostro rapporto con l’esterno. Sensazioni, emozioni e idee ci sono suggerite da altri.
Penso sia impossibile realizzare opere “originali” sarebbero prive di storia ed è impossibile realizzare opere uguali. Ogni oggetto ha una propria vita. Neanche l’identico può essere privo d’identità; un clone è secondo, terzo… La sua collocazione spazio-temporale e la numerazione lo distinguono come altro. La parola “identico” indica la minima differenza possibile tra un’entità e un’altra.
La mia produzione artistica tende a coincidere, a mimetizzarsi con la realtà e con l’immaginario altrui.
Quello sopra riportato è il manifesto di Angelo Rossi, una sorta di dichiarazione di intenti che giustifica e spiega l’intero suo percorso nel mondo dell’arte.
Nel 1917 si componeva il gruppo dei Dadaisti. L’ intento principale di questo gruppo di artisti era di fare nichilismo di tutta la cultura fino ad allora storicizzata, nel farlo hanno realizzato delle vere e proprie dissacralizzazioni e compiuto delle azioni altamente provocatorie. Sono nati in questo modo i ready made. Si è spezzato in quel momento tutto un insieme di concezioni e concetti ed è stato ribaltato il significato di opera d’arte.
Il richiamo al Dadaismo è sicuramente da farsi nell’analizzare alcuni lavori di Rossi. La realizzazione di Flash art ne è l’esempio più lampante: una rivista che si occupa d’arte diventa essa stessa opera d’arte incelofanata, accatastata in pile oppure incastonata in cornici di ferro. Ma con Angelo andiamo oltre la mera provocazione di far assurgere un oggetto estrapolato dal suo quotidiano ad opera d’arte. La rivista è infatti interamente realizzata da lui, al suo interno articoli, immagini e quant’altro sono il frutto di un’operazione finalizzata alla riproduzione di un oggetto che chiunque può acquistare mensilmente in edicola. Nel realizzare questo lavoro Rossi si è rivolto a numerosi storici e critici d’arte, ad artisti, galleristi e grafici. Il risultato è quello di aver realizzato un prodotto che fedelmente riproduce un oggetto che esiste e al quale non si sostituisce ma lo celebra come opera d’arte ...
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Nori Zandomenego
Testo tratto dal catalogo Un uomo è ciò che attrae.
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A Man is What he Attracts
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Our personality is the sum–total of all that surrounds us. All that we have comes from our rapport with the external. Sensations, emotions and ideas are suggested to us by others.
…I believe that it is impossible to produce “original” works. They would be devoid of history, and it is impossible to produce works that are all the same. Every object lives it’s own distinct life. Not even that which is identical to something else can be deprived of it’s own identity; a clone is second, third… It’s spatial-temporal location and numeration distinguish it as an other. The word “identical” indicates the minimum difference possible between one entity and an other.
The above quotation is the manifesto of Angelo Rossi, a sort of declaration of intent that justifies and explains his entire percourse in the world of art.
In 1917 the Dadaist group was forming whose central figure would become Marcel Duchamp. The main intention of this group of artists was to render into negation all the culture considered historic to-date. In doing so they gave rise to a veritable desecration; and the aim of their highly provocative actions was to disrupt the preconceptions of what constituted an art object Thus, the “ready made” was born, which would forever influence art and culture from that moment on. So it was that an entire paradigm of concepts had been broken. The meaning of artwork became inverted; and it was thought that perhaps after centuries of looking to the past, the moment had arrived to rid ourselves of the old baggage and to write a new page. The disillusionment in the past stemmed from the historic period of Europe’s involvement in worldwide conflict, so the responsibility was attributed to the history and culture that had generated all this.
In the analysis of Rossi’s work one must surely reckon with Dadaism – not so much in terms of the historic period as in terms of the “ready made”. The most striking example is the realisation of Flash Art: an art magazine becomes in itself an art object wrapped in cellophane, placed in batteries, or locked in an iron frame. But with Angelo we go beyond mere provocation through the exaltation of a common object to the status of art by taking it out of context. The magazine is, in fact, entirely produced by him. The entire content is fruit of an operation aimed at the reproducibility of an object that anyone can buy monthly at a newspaper stand. In the production of this work Rossi referred to numerous historians, art critics, artists, art galleries and graphic artists. The result is a product that faithfully copies an object, which exists and cannot be substituted but is celebrated as a work of art.
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Nori Zandomenego
Text taken from the catalog A man is what attracts.
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